La Confraternita San Giacomo di Cuneo ha effettuato l’assaggio della Via Francigena dal Monginevro dal 21 al 25 settembre 2018.
Fin dall’antichità la Valle di Susa è stata una delle aree privilegiate per il collegamento dell’Italia con l’oltralpe, grazie ai colli del Monginevro e del Moncenisio. La Via Francigena Burdigalese viene citata per la prima volta nel 333 d.C. da un autore anonimo come via per raggiungere la Terra Santa. Il Colle del Monginevro, mons Matronae per gli antichi romani, è lo storico valico dalla Francia all’Italia: superato Montgenèvre, dal cippo che indica 2010 km a Santiago de Compostela e 914 km a Roma si entra in Valle di Susa attraversando Clavière, dominato dal monte Chaberton. Raggiunta la città di Susa si incontrano i pellegrini provenienti dal Moncenisio; si percorre così tutta la Valle Susa fino a Sant’Ambrogio Torinese e in breve passando per Sant’Antonio di Ranverso si arriverà a Torino; la Via Francigena poi prosegue da Torino fino a Vercelli dove incontra i pellegrini provenienti dal Gran San Bernardo, dopo aver attraversato la Valle d’Aosta.
1° tappa dal Colle del Monginevro (FR) – ad Oulx – km 21.7 – Dislivello +293 m e – 1053 m. Tappa Impegnativa La partenza è dal Colle del Monginevro in Francia alt. 1854 m e in particolare dalla cappella di Saint Anne da dove il sentiero inizia la sua discesa superando il confine tra Francia ed Italia e attraversando Clavière, con la bella chiesa della Visitazione di Maria Santissima. Il sentiero poi percorre le suggestive Gole di San Gervasio (con uno scenografico Ponte Tibetano), seguendo il letto del torrente sino alla strada asfaltata (larga banchina) poco a monte di Cesana Torinese. Si attraversa al centro del borgo alpino, dove campeggia la parrocchiale di San Giovanni Battista. Il percorso prosegue su una strada sterrata, a monte e parallela alla statale, raggiungendo le caratteristiche frazioni Mollieres e Solomiac, con una bellissima vista sul forte di Chaberton. Un breve tratto lungo la statale, dall’incrocio per Fenils, permette di imboccare un’altra sterrata che porta al bivio di Amazas. Da qui, evitando l’incrocio autostradale, si sale verso la località San Marco e, in discesa, si giunge alla Parrocchiale di Santa Maria Assunta che, con la Torre Delfinale (XV sec.), domina l’abitato di Oulx. La tappa termina in Piazza Dorato Guido.
2° Tappa da Oulx – a Chiomonte – km 24,7 – Si lascia Oulx continuando lungo la strada asfaltata, si supera la frazione Gad, quindi si seguono le indicazioni per il Sentiero dei Franchi (percorso escursionistico montano che porta alla Sacra di San Michele) sino alla deviazione per Salbertrand: il paese è sede del Parco Naturale Gran Bosco, una delle più vaste abetaie bianche d’Europa, e dell’Ecomuseo Colombano Romean, che prevede nei suoi percorsi la visita agli splendidi affreschi cinquecenteschi della Parrocchiale di San Giovanni Battista e della Cappella di San Cristoforo nella frazione Oulme. Proseguendo lungo il Sentiero dei Franchi si giunge alla frazione Sapè, da cui si devia per scendere a Exilles, borgo caratterizzato dall’intatta architettura alpina in pietra e legno e dominato dall’imponente omonimo Forte (XII sec.). Sulla piazza centrale sorgono la torre campanaria romanica e la Parrocchiale di San Pietro Apostolo, con un ricco altare maggiore del 1681; interessante è anche la piccola Cappella di San Rocco all’uscita del paese. Il cammino prosegue sulla strada parallela alla statale verso la frazione Cels e raggiunge l’imbocco della frazione le Ramats presso la Cappella di Sant’Andrea, dove inizia un suggestivo percorso fra i terrazzamenti dei vigneti di Avanà, vitigno autoctono, che conduce a Chiomonte, un tempo residenza estiva del Vescovo di Pinerolo: il centro storico è uno straordinario gioiello di cortili, porticati, vicoli, antichi palazzi nobiliari e antichissime fontane.
3° Tappa da Chiomonte a Foresto – km 15,6 – Dalla località S. Giuseppe si prosegue lungo la Via dell’Avanà, nei pressi della deviazione per il Museo e area archeologica della Maddalena, con di fronte la vista dell’imponente Monte Rocciamelone, che fa da guardia alla valle; si scende quindi verso il viadotto autostradale e si imbocca lo sterrato pianeggiante del percorso Gta sino alle frazioni di Giaglione. Situata su un panoramico poggio, la Parrocchiale di San Vincenzo (XI sec.) presenta uno stile d’arredo barocco con interessanti gruppi scultorei riconducibili alle botteghe d’oltralpe. Il cammino attraversa il cuore della borgata omonima, dove sorge la Cappella di Santo Stefano, decorata dal celebre ciclo di affreschi quattrocenteschi raffigurante la Cavalcata dei Vizi e delle Virtù; si scende poi lungo la strada principale sino all’incrocio con la SS25, poco a valle della località Passeggeri e alla confluenza con la direttrice del Moncenisio. Si entra nella città di Susa con l’anfiteatro romano, le mura, l’Arco di Augusto e la cattedrale di S. Giusto. Si esce dalla città fiancheggiando la Chiesa di S. Evasio. Dalla stazione si va verso Urbiano, frazione di Mompantero (resti di acquedotto romano) e si prosegue per San Giuliano e Chiodo, tra cascine e prati, sino a Foresto (Madonna delle Grazie con la Riserva Naturale dell’Orrido di Foresto, gorgia con ruderi di mulino e lazzaretto).
4° Tappa da Foresto a S. Ambrogio Torinese km 28,9 – l’Antica Strada di Foresto scende fino a Bussoleno. Dopo la stazione ferroviaria la Via Francigena propone due opzioni; una a sinistra e l’altra a destra per S Giorio e poi per Chiusa San Michele; la scelta ovviamente va per questo tracciato che dopo aver attraversato la Dora Riparia prosegue fra campi e vigneti lungo la valle lambendo S. Giorio e il suo castello, mentre già in lontananza fa bella mostra di sé l’imponente Sacra di S. Michele. Una campestre incrocia la vecchia comunale tra i muretti, parallela alla statale. La sterrata a sinistra prosegue fra campi, orti e vigne per Malpasso, evitando la statale sino all’incrocio con la strada di Pianverso. Si attraversa Villar Focchiardo e si raggiunge Comba, da dove si segue l’Antica Strada di Francia fino a Sant’Antonino di Susa (chiesa dei canonici ospitalieri di S. Antonino della Valle Nobilense dell’XI sec). Proseguire per in paese di Vaie dove sono presenti il percorso archeologico al Santuario di San Pancrazio (XI sec) e il Museo di Archeologia sperimentale. L’Antica Strada di Francia va a Chiusa San Michele (Chiuse Longobarde, scontro fra Carlo Magno e Desiderio). Qui sulla destra della Parrocchiale si snoda la mulattiera che sale in circa 2 ore all’imponente Sacra di San Michele (983-987); da dove si può ammirare uno splendido panorama sulla piana torinese e sulla città fino a Superga. Per chi non vuole salire alla Sacra di S. Michele si continua su Antica Via di Francia, che costeggia il monte Pirchiriano fino ad arrivare a Sant’Ambrogio, dove scendono anche quelli che sono saliti al monastero. E’ un borgo medioevale con mura e torri (XIII sec.) e Castello abbaziale (XII sec.) di San Giovanni Vincenzo, eremita fondatore della Sacra, dove termina la tappa.
5° Tappa da Sant’ Ambrogio Torinese – a S. Antonio di Ranverso – Rosta – km 10,8 – da Sant’Ambrogio di Torino si raggiunge dopo 4 Km Avigliana famosa per la Piazza Conte Rosso, l’antico pozzo, case in cotto, porticati, e il Castello (X sec.). Oltre alla Parrocchiale (XIII sec.), la Torre dell’Orologio: 1330- primo orologio pubblico del Piemonte, il Santuario della Madonna dei Laghi, San Pietro (XII sec.) e la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il cammino prosegue tra vicoli medioevali nei pressi del Palazzo del Beato Umberto, costruito con un lascito del 1347 e sede dell’antico Ospedale della Via Francigena. Lasciata Avigliana l’Antica Via di Francia prosegue tra i campi sino a Ferriera di Buttigliera Alta: dopo il cavalcavia, la strada arriva alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (complesso ospedaliero del 1188 dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne per i malati di ergotismo (il “fuoco di Sant’Antonio”). Da lì si prosegue e in breve si è a Rosta dove si trova la stazione ferroviaria per il ritorno a casa.
Note: questo è un tracciato ricco di fascino che accompagna il pellegrino dagli oltre 1850 m di altitudine fino alla pianura torinese in un centinaio di km, passando per la Sacra di S. Michele con scorsi paesaggistici molto interessanti. Il percorso, soprattutto nelle tappe fino a Susa, deve essere affrontato con il giusto impegno e senza sottovalutazioni; la segnaletica 8quella tipica della Via Francigena) è abbastanza sufficiente fino a Bussoleno, poi è un po’ carente in alcuni punti nei tratti successivi. Le accoglienze tipiche per i pellegrini sono rare per cui occorre affidarsi ad hotels o B&B. Le stagioni migliori sono la fine della primavera l’estate e l’inizio dell’autunno per il tratto fino a S. Ambrogio Torinese; più avanti fino a Torino in estate si può soffrire molto il caldo.
Via Francigena dall Monginevro a Rosta (Rivoli)