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da Puente La Reina a Estella

La quarta fase del Cammino di Santiago lascia questa incantevole cittadina per il Puente de los Peregrinos -gioiello medievale del secolo XI- e si dirige a Mañeru dove il camminante trova un bell’arco incrociato rinascimentale, e può entrare a pregare nella chiesa parrocchiale del secolo XVIII, San Pedro.
Poi arriva a Cirauqui, tipico abitato medievale con una bella strada romana e che conserva la Chiesa di San Román (S. XVI), colma di ricordi di antichi pellegrinaggi.
Qui, per alcune centinaia di metri, è possibile camminare sui resti, quasi intatti, di una via imperiale pavimentata con sassi regolari, che compongono un acciottolato fine.
A Cirauqui emerge per la sua antichità anche il tempio di Santa Catalina, del secolo XIII. Continuando il tragitto, l’Itinerario entra a Lorca, che possiede un bel complesso di case blasonate e Chiesa romanica del secolo XII, El Salvador.
Dopo aver lasciato questo paese, il camminante arriva a Villatuerta, con la sua chiesa parrocchiale romanica del secolo XII, un’eremita, San Miguel, del secolo XI ed un ponte romanico.
Infine, il Cammino porta gli stanchi pellegrini alla dimora della loro quarta notte, Estella, nobile cittadina fondata nel 1090 dal re di Navarra Sancho Ramírez, come presidio del Cammino e centro di accoglienza dei pellegrini.
Estella, popolarmente chiamata “la piccola Toledo”, offre ai pellegrini alcuni gioielli medievali come la Chiesa di San Pedro del Rúa, del Secolo XII, che possiede un bel chiostro dove si trova il capitello dalle colonne storte; la Chiesa di San Miguel, secolo XII, con la sua meravigliosa facciata di stile romanico tardivo; quella del Santo Sepolcro, secolo XII, pure con una magnifica facciata romanica; quella di San Juan Bautista (San Giovanni Battista), secolo XII; quella di San Pedro de Lizarra, di stile gotico; ed il Palacio de los Reyes (palazzo dei re), secolo XII.
Una curiosità: a Estella c’è la Fuente del vino, una fontana unica al mondo, con un rubinetto di acqua e uno di vino rosso, raccolti sotto l’effigie in pietra di un pellegrino sorridente. Rinfrancato così il fisico, si può rinfrancare lo spirito presso il monastero di Santa Maria La Real di Irache, dove una comunità benedettina già dall’anno Mille costruì un hospital per pellegrini che divenne, poi, nel XVII secolo, la sede dell’Università di Navarra.
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