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PELLEGRINI IN CAMMINI: due pellegrini sui cammini di Santiago giugno/luglio 2023

Relazione sui cammini Primitivo e Inglese a Santiago giugno – luglio 2023

Siamo due pellegrini che quest’anno, dopo la pandemia, sono tornati sui cammini verso Santiago. Partiti con qualche timore abbiamo affrontato dapprima il cammino Primitivo nel tratto da Oviedo a Melide e successivamente ci siamo spostati in bus a La Coruna da dove abbiamo percorso il Cammino Inglese fino a Santiago. In tutto ci sono voluti 15 giorni.

1° tappa da Oviedo a Grado: partiti da Oviedo (lunedì 26.06.2023), città antica, ma con a quell’ora servizi tutti chiusi (nessuna possibilità di mettere il timbro della cattedrale sulla credenziale) in una fresca ed uggiosa mattinata, abbiamo iniziato la prima tappa risalendo la lunga vallata tra boschi umidi e prati scarsamente colorati. Il percorso poco curato (l’ultimo intervento risale al 2003 almeno così appare da alcuni cartelli) si snoda sinuoso tra due muretti, con una grande ombra formata da vari tipi di alberi, tra cui spiccano gli eucalipti. Le salite a volte sono dure ed irte e col tempo grigio sembra di camminare quasi al buio. Un altro elemento particolare è la grande umidità che toglie il fiato e insieme vi è la presenza di aria fredda che gela la schiena bagnata di sudore. Tutto ciò fino verso le 11 del mattino quando la nebbia piano piano si dissolve e compare a tratti il sole; allora si cammina meglio, anche se il peso dello zaino comincia a farsi sentire. Così arriviamo dopo molti alti e bassi alla cittadina di Grado nella quale non abbiamo grosse difficoltà a trovare il giusto alloggiamento. Non consigliamo di proseguire fino a San Juan de Villapanada come previsto dalla tappa ufficiale in quanto vi è un solo un albergue un po’ lontano dal Cammino ed è disperso nel nulla. Grado invece offre tutti i servizi e varie alternative.

2° tappa da Grado a Salas: il giorno dopo presto si riparte e la situazione del clima e del percorso è sempre uguale; si parte con la nebbia e con molta umidità per poi vedere più tardi migliorare la situazione. Il percorso a tratti è un po’ difficoltoso per i rovi e le ortiche che imperversano lungo la strada. I panorami sono limitati sia dalla nebbia e sia dal fatto che siamo ad un’altitudine relativamente bassa. Il sentiero presenta continui sali scendi e gobbe che mettono a dura prova le gambe. I pellegrini che si incontrano non sono molti e sembrano poco propensi ad intavolare dei discorsi anche perché vi è una certa difficoltà a farsi capire. Gli spagnoli nel loro parlare spesso utilizzano vocaboli della loro terra natia che hanno intercalari lontani dal castigliano; siamo nelle Asturie terra da sempre chiusa. Con gli altri o hanno poca dimestichezza con l’inglese o sono madrelingua o americani che non fanno nessun sforzo per farsi capire. Nel pomeriggio siamo a Salas piccola cittadina di recente costruzione che si è sviluppata grazie alla presenza dei pellegrini e a qualche piccola attività industriale. Sono presenti svariati albergues per cui non c’è difficoltà a trovare un posto per dormire. Nelle Asturie gli albergues comunali non sempre sono curati e a volte si trovano in posti un po’ infelici, magari lontani dal centro e quindi dai necessari servizi.

3° tappa da Salas a Tineo: si inizia in dura salita e dai 225 m di Salas si arriva al 615 m di Porciles in 6 km. Poi si prosegue più dolcemente verso i 722 m di San Roque. Come già nelle tappe precedenti ed in quelle successive fino a quando si è nelle Asturie il percorso oltre che per sentieri e sterrate si snoda lungo strade asfaltate prive di pista ciclabile; per fortuna sono scarsamente trafficate. Il nostro itinerario intanto continua con varie gobbe per poi arrivare a Tineo, bel paese con origini medioevali nel quale è presente anche un castello.  E’ possibile fare una bella passeggiata lungo le sponde del rio che lo attraversa.

4° tappa da Tineo a Pola de Allande: è sicuramente molto impegnativa per la lunghezza oltre 26 km e con una dura salita iniziale che ci porta a quasi 900 m di altitudine. Da lì si scende abbastanza ripidamente fino a sotto i 600 m per poi risalire e con varie gobbe ridiscendere ai 552 m di Pola de Allande che ci accoglie con qualche goccia di pioggia e con i suoi vari albergues. Finalmente lungo il percorso abbiamo potuto ammirare bei paesaggi con le montagne attorno e con le verdi vallate che degradano verso il lontanissimo mare. La fatica è stata tanta, però dopo una buona doccia ci riprendiamo e possiamo visitare l’interessante paese, mentre qua e là rincontriamo i pellegrini che ormai da giorni ci accompagnano chi un po’ prima e chi un po’ dopo lungo il percorso.

5° tappa da Pola de Allande a La Mesa: è venerdì 30 giugno eccoci pronti per questa tappa che si rivela essere la più dura di tutte, con un dislivello positivo di 1032 m. Si parte con una lunga salita in mezzo ai boschi seguendo il classico sentiero ombroso e fresco. Con alcuni interessanti strappi sbocca sulla provinciale che attraversiamo; ci troviamo in una zona senza più alberi dove un ripido e sassoso sentiero con vari tornanti ci porta al punto più alto di oggi il Passo del Puerto del Palo. Da lì il panorama che si presenta ai nostri occhi è bellissimo; dominiamo tutte le vallate sottostanti grazie anche al bel tempo. Lì ci ritroviamo con Rosario un pellegrino di Bergamo che è alla sua terza volta sul Cammino Primitivo. Ci fermiamo un momento per osservare e meditare un po’ e guardiamo dove dobbiamo dirigerci. La discesa è molto ripida; si segue un sentiero che è sempre sassoso, fino a raggiungere un gruppo di case utilizzate dai margari (Montefurtado); qui è presente una bella cappella posta su un poggio panoramico. Ora con alcuni saliscendi seguendo una bella sterrata arriviamo al paese di Berducedo che avevamo già individuato fin dal punto più in alto della tappa. E’ già un po’ tardi e all’inizio del paese in un negozio ci fermiamo per la pausa pranzo. Attraversiamo il paese che è formato in pratica solo da piccoli albergues e qualche casa e risaliamo la collina per attraversare una bella pineta in piano. Dopo ci aspetta l’asfalto che in discesa ci porta a La Mesa piccola frazione, al centro di una valle e ci fermiamo nell’unico albergue privato in funzione, che è anche molto accogliente (quello comunale è da anni in stato di abbandono). Ormai è pomeriggio inoltrato, il sole ha lasciato il posto alle nuvole e dopo 8 ore che siamo in cammino ci meritiamo il giusto riposo in questa bella struttura.

6° tappa da La Mesa a San Julian (Castro): una grigia e umida mattinata ci accompagna da La Mesa per una salita lunga 1,5 km su asfalto e ci conduce in una zona panoramica da dove possiamo vedere, visto che nel frattempo è spuntato il sole, in basso un lunghissimo lago artificiale (Embalse de Salime) nato dallo sbarramento del sottostante fiume: il Nava. Ora la discesa è interminabile su una sterrata tutta al sole e con tanti tornanti; il caldo comincia a farsi sentire, mentre le vedute sono incantevoli. Con lunghi traversoni scendiamo a valle ed entriamo in un bosco molto fitto, dove uno stretto ed impervio sentiero ci porta sulla provinciale sottostante che si utilizza per attraversare il fiume passando sulla diga. Siamo sull’altro versante e lungo l’asfaltata si risale con lunghi tornanti non prima di aver fatto una breve sosta sulla terrazza panoramica del bar che si affaccia sul lago. Con il sole raggiungiamo il paese di Grandas de Salime che superiamo visto che vi è un solo albergue e nessun altro servizio. Proseguiamo in leggera salita lungo una bella e verde vallata che poi seguiamo in leggera discesa fino a deviare per raggiungere il piccolo borgo di S. Julian dove si trova l’albergue in cui passeremo la notte. A cena ci troviamo con una pellegrina americana molto simpatica, oltre a due tedesche che avevamo già incontrato in precedenza.

7° tappa da San Julian a A Fonsagrada: domenica 2 luglio partiamo da S Julian ed in breve siamo di nuovo sul cammino che ci porta a superare il borgo di Castro e poi in buona salita lungo boschi e su sterrate sinuose tra i muretti a secco ed incontrando, come già avvenuto nelle tappe precedenti, di tanto in tanto piccole mandrie di mucche e vitelli che stancamente ci guardano. Il percorso ci porta a superare con una lunga salita El Acebo. Qui abbandoniamo le Asturie e si entra in Galizia mancano 266 km a Santiago così ci dice il primo cippo. La situazione del percorso cambia radicalmente: ora è ben curato, ampio e con l’erba tagliata nulla a che vedere con quanto abbiamo passato nelle Asturie. Siamo in alto sopra i 1000 m di quota e via via scendiamo con varie gobbe che ci fanno superare diverse vallate con bei panorami. Sempre camminando tra gli odorosi eucalipti finiamo nella parte bassa con di fronte Fonsagrada a cui arriviamo dopo una salita finale veramente impegnativa sotto un sole implacabile. Il dislivello di oggi segna + 968 m dopo aver percorso circa 22 km. Soggiorniamo in un albergue recentemente ristrutturato e dotato dei vari servizi. Fonsagrada è abbastanza grande, ma essendo di domenica pomeriggio quasi tutte le attività sono chiuse compresi i ristoranti. Per fortuna un piccolo market fa eccezione e ci consente di poter fare acquisti sia per la cena che per il pranzo del giorno dopo.

8° tappa da A Fonsagrada a O Cadavo: ancora nuvole grigie e nebbia con tanta umidità ci accompagnano al mattino dopo alla partenza. Il percorso all’inizio prevede un po’ di discesa per poi riprendere la salita. In generale nonostante il buon passaggio di pellegrini i punti di ristoro sono rari (alcuni sono stati chiusi) e perciò sempre affollati. Verso la fine della mattinata il sole comincia a far capolino accompagnandoci dopo una ripida discesa fino a Paradavella per poi riprendere in forte salita. Col sole la situazione intorno a noi è interessante: infatti i nostri sguardi possono ora spaziare di nuovo. Dopo 25 km arriviamo in discesa a O Cadavo centro abitato delizioso con vari servizi. Soggiorniamo in un albergue privato di recente costruzione con un ottimo panorama dal suo giardino. Ceniamo in un piccolo ristorante ed alla fine la signora consegna a noi e anche agli altri pellegrini un piccolo presente in segno di riconoscenza per il nostro cammino.

9° tappa da O Cadavo a Lugo: martedì 4 luglio ci aspetta la tappa più lunga del cammino: ben 31 km. Viene presentata come se ci fosse poco dislivello; in realtà alla fine, complice anche la parte iniziale, la salita è stata di circa + 600 m e la discesa di oltre 850 m: è la classica tappa spaccagambe con continui sali scendi oltre a buoni tratti pianeggianti. La giornata è soleggiata e la temperatura ideale per camminare. Alla fine molto stanchi arriviamo in salita nella grande città di Lugo, che ci accoglie con le sue possenti mura e con la cattedrale dove fa bella mostra di sè la perenne ostensione del Santissimo. Nel tardo pomeriggio abbiamo tempo per visitare la città e dopo la cena partecipiamo alla Messa del pellegrino. La serata si conclude con la camminata sulle mura con bellissime vedute. Con l’arrivo a Lugo si conclude la prima parte del cammino Primitivo, quella più lunga ed impegnativa, ma anche quella più panoramica soprattutto a partire dalla terza tappa.

10° tappa da Lugo a Ferreira: al mattino dopo lasciamo la bella Lugo con un clima nuvoloso che ci accompagnerà per tutto il giorno. Il percorso utilizza molto le strade asfaltate provinciali con leggeri su è giù per le colline intorno. I paesini che vediamo non sono degni di nota e non hanno servizi. Incontriamo dei pellegrini diversi da quelli dei giorni precedenti. Uno dei motivi è che sono molti coloro che iniziano il Cammino Primitivo solo da Lugo. Si attraversano boschi soprattutto di castagni e verdi vallate. Si può considerare una tappa di trasferimento. Così appena dopo le 2 del pomeriggio arriviamo al nostro albergue: trattasi di una recente costruzione tutta su un piano, i cui posti si esauriscono in fretta in quanto sono prenotati da un nutrito gruppo di ragazzi spagnoli che sono anche loro in cammino. Alcuni di loro li avevamo già incontrati in precedenza. Nel tardo pomeriggio un blackout elettrico colpisce la nostra struttura ed il vicino ristorante, generando un po’ di apprensione per alcuni dei presenti. Qualcuno abbandona la struttura, ma dopo cena (che consumiamo in un altro albergue lì vicino) la situazione viene rapidamente risolta per cui possiamo pernottare tranquillamente.

11° tappa da Ferreira a Melide: giovedì 6 luglio è l’ultima tappa per noi del Cammino Primitivo. La tratta pur superando di poco i 20 km si presenta abbastanza facile, con una sola salita importante dopo i primi 5 km e poi si scorre abbastanza bene; il tempo all’inizio è molto nuvoloso per poi migliorare verso la fine della mattinata. Prima dell’una siamo già all’albergue a Melide, struttura moderna con ampio giardino. Melide è una grande città famosa sia per il fatto che il cammino Primitivo si inserisce su quello classico che è il Francese e sia per il piatto locale per eccellenza cioè il “pulpo alla gallega” che non si può perdere. Abbiamo tutto il soleggiato pomeriggio a disposizione per visitare la città, trovare le pulperie più note e per prendere le informazioni necessarie per il giorno dopo sul bus che dovrebbe portarci a La Coruna. Per cena eccoci pronti per la pulperia “Ezechiele” dove consumiamo il piatto tanto desiderato in compagnia di due pellegrini italiani uno di Asti ed una di Torino che avevamo conosciuto il giorno precedente. Che bontà. Non soddisfatti andiamo a fare il bis in un’altra pulperia lì vicino per avere un’altra prova. Qui il piatto è buono ma il polpo non si scioglie così bene in bocca come quello di Ezechiele. Così abbiamo terminato il primo nostro cammino macinando ben 270 km; è stato sicuramente faticoso, ma anche molto intrigante.

Venerdì 7 luglio al mattino col bus ci trasferiamo a La Coruna e ci concediamo una giornata di riposo, avendo così la possibilità di visitare ulteriormente questa bella città posta su un istmo con da una parte le sue bellissime spiagge e dall’altro il porto. Individuiamo il punto di partenza del Cammino Inglese che è nel centro storico della città presso la locale Chiesa di Santiago. La giornata è bella con un forte vento e a sera un po’ di pioggia rende ancora più gradevole il clima.

I° tappa da la Coruna a Tabeaio: il mattino dopo siamo pronti per iniziare il Cammino Inglese con un percorso che per alcuni chilometri ci fa salire sulle colline adiacenti con belle viste sul mare; la temperatura è molto gradevole ed arieggiata e l’afa delle Asturie è solo più un ricordo. Non incontriamo pellegrini in quanto quelli che fanno il Cammino Inglese partono da Ferrol per poter percorrere i 100 km necessari per avere la Compostela (da La Coruna ci sono solo 80 km). Il percorso è ben curato, ampio e procede con dolci sali scendi sempre: tra gli eucalipti, le grandi siepi di ortensie, bei prati e dolci colline. Noi non arriviamo a Segurde, ma terminiamo la tappa facendo una breve deviazione di circa 600 m per raggiungere il paesetto di Tabeaio, dove troviamo un bel albergue che ci ospita. E’ sabato 8 luglio:  il paese è in festa e tutti aspettano il suo momento più importante che è alla sera dopo le ore 22 con l’esibizione di un gruppo canoro locale. La cena la consumiamo nel locale pub con piatti interessanti.

II° tappa da Tabeaio a Bruma Hospital: Il giorno dopo riprendiamo il percorso e ci riportiamo sul cammino; poco dopo superiamo la piccola Segurde e proseguiamo verso Bruma Hospital su sterrate ed asfalto con dolci sali scendi fino al borgo di Sarandos. Da lì inizia gradualmente una tosta salita su un’ampia sterrata in mezzo ai boschi di eucalipto che ci porta su un bell’altopiano tutto coltivato. Sempre col bel tempo poi in leggera discesa raggiungiamo il moderno albergue privato presente a Bruma. Duecento metri dopo c’è anche il piccolo albergue della Xunta de la Galizia. A Bruma rivediamo di nuovo i pellegrini perché qui ci si incontra con quelli provenienti da Ferrol. E’ da poco passato mezzogiorno e possiamo consumare il pranzo nel giardino dell’albergue in attesa della sua apertura. Nel pomeriggio abbiamo tutto il tempo di sistemarci e di riposarci. L’unica nota negativa è la cena alla sera presso l’unico ristorante situato nei pressi che ci tratta non benissimo forse perché era domenica. E’ stato questo l’unico caso in tutto il cammino.

III° tappa da Bruma Hospital a Sigueiro: ci stiamo avvicinando a Santiago; ripartiamo con una bella e ventilata giornata. Le viste ed i panorami sono interessanti e spaziano sulle colline circostanti con bei campi coltivati, oltre a pezzi in cui ci si incunea nel bosco su strade ombrose e delimitate da muretti. Incontriamo due giovani pellegrine italiane una di Brescia ed una di Milano con le quali facciamo conoscenza. E’ questa la tappa più lunga oltre 25 km di questo cammino, ma scorre piacevolmente con un andamento discendente oltre a brevi e dolci salite. Alle porte di Sigueiro ci sottoponiamo volentieri ad un’intervista da parte di una studentessa universitaria intenta a fare un’indagine sui frequentatori del Cammino Inglese. Prima delle 14 siamo a Sigueiro piccola cittadina dotata di tutti i servizi. Nel pomeriggio possiamo visitarla andando alla ricerca della sua chiesa posta sul fianco della collina.

IV° tappa da Sigueiro a Santiago de Compostela: siamo così all’ultima tappa. La giornata si presenta purtroppo all’inizio molto nuvolosa e con la nebbia. Contiamo di arrivare a Santiago prima di mezzogiorno. Diversi sono i pellegrini che sono in cammino e via via ci salutiamo e ci risalutiamo. Verso metà mattino il tempo peggiora ancora e una leggera pioggerellina ci accompagna per vari tratti di questi ultimi chilometri. Manteniamo un passo deciso così arriviamo in periferia di Santiago passando vicino al suo grande cimitero per poi scendere verso il centro. Dobbiamo fare ben attenzione per seguire le frecce e così siamo alle mura della città e da lì l’ultimo sforzo in salita ci porta alla Cattedrale di Santiago dove con le lacrime agli occhi e con il cuore in gola sbarchiamo in Praza do Obradoiro alle 11,20. Un grande abbraccio fra noi e poi via a cercare di posare gli zaini. Riusciamo così a partecipare alla Messa del pellegrino delle ore 12,00 che si conclude con il botafumeiro che ondeggia da una parte all’altra della cattedrale: è sempre una cosa molto emozionante. Finita la messa tutti in fila per andare a dare il doveroso abbraccio a San Giacomo per ringraziarlo del cammino appena concluso. Subito dopo come ultimo adempimento ci rechiamo all’Ufficio del Pellegrino per il ritiro della “Compostela”.

Termina così questo nostro bellissimo cammino iniziato con qualche apprensione e terminato invece con grande entusiasmo e senza aver sentito troppo la fatica. Personalmente mi sento ora più riposato di quanto ero alla partenza 14 giorni prima. Ancora una volta la nostra forza di volontà e la nostra sintonia ci hanno permesso di portare a termine questo cammino, nel quale abbiamo percorso 351 km con un dislivello positivo di quasi 10.000 m. Complessivamente è andato tutto bene. Il tempo è stato clemente e la frescura ci ha permesso di camminare con facilità e senza sentire eccessivamente la fatica. Rispetto ai cammini di Santiago fatti nel periodo antecedente alla pandemia ora qualcosa è cambiato: il cammino sembra più commerciale e meno spirituale; le sistemazioni sono molto migliorate con maggiori comodità, gli orari sono un po’ cambiati e spesso c’è la necessità di prenotare gli albergue in anticipo ciò toglie un po’ di poesia al cammino stesso. Infine sarebbe auspicabile che per i pellegrini muniti di credenziale che giungono a piedi o in bici o a cavallo a Santiago venisse predisposta una corsia preferenziale per entrare in Cattedrale per evitare le code oltre alla possibilità di visitare il Portone della Gloria senza dover pagare come se fossero dei normali turisti.

Siamo dispiaciuti di aver già concluso il nostro cammino: avremo voluto continuare ancora; pazienza occorre tronare a casa. Un saluto dai pellegrini: Marina e Giancarlo

Buen camino a tutti

 

 

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