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I Cammini della Confraternita: Il cammino di San Jacopo in Toscana da Firenze a Lucca e la Via degli Acquedotti da Lucca a Pisa

La Confraternita di San Giacomo di Cuneo  ha effettuato questo cammino dal 28 agosto al 2 settembre 2021 in 5,5 giorni di cammino per un totale di 146 km con un dislivello in salita di + 3311 m.

Nel cuore della Toscana si snoda un piccolo “Cammino di Santiago” che tra Firenze e Lucca racchiude un eccezionale concentrato di arte, storia e natura da conquistare, a piedi. Il percorso, proposto e ideato dopo approfonditi studi e sopralluoghi da Nedo Ferrari all’interno e con la collaborazione della Comunità Toscana Il Pellegrino di Firenze, “riscopre” e valorizza una direttrice viaria antica più di duemila anni, la Via Cassia – Clodia, che collega le città di Firenze, Prato, Pistoia, Pescia e Lucca, costituendo un tratto del Cammino verso Santiago di Compostella, attraversando un territorio reso unico dalla frequenza di eccezionali testimonianze storiche, artistiche, naturalistiche e religiose.

La Credenziale che, debitamente timbrata, attesti di aver percorso almeno 50 km a piedi, darà  la possibilità di richiedere la “Jacopea” presso il Battistero di San Giovanni in Corte in piazza Duomo a Pistoia. Per questo cammino non è stata stilata un’apposita credenziale. La “Jacopea”è il documento ufficiale scritto in latino, timbrato e compilato con nome, cognome e data in cui il pellegrino è arrivato a Pistoia lungo il Cammino di San Jacopo in Toscana e attesta di essere giunti alla Cattedrale di Pistoia, AD LIMINA BEATI JACOBI. Il percorso è  stato segnalato e reso riconoscibile con appositi adesivi bianco-rossi con la Conchiglia di Santiago di Compostella in direzione ovest verso Santiago, e con il simbolo del Pellegrinetto in direzione contraria verso Roma. Le segnalazioni sono abbastanza diffuse; comunque è disponibile una traccia GPS che può  essere di aiuto in certi frangenti.

1° tappa da Firenze a Prato km 27,1 pianeggiante alt max 190 m: il percorso si snoda prevalentemente su asfalto, in leggero saliscendi, su tranquille strade murate periurbane, parallele all’antico tracciato della Via Cassia, per evitare l’attraversamento dei numerosi centri urbani e le aree industriali che si susseguono nella piana senza soluzione di continuità fra le due città  più  popolose della Toscana. La storicità  delle strade percorse è  testimoniata dai numerosi tabernacoli, alcuni dei quali di notevole valore artistico, che si incontrano frequentemente lungo le vie in corrispondenza dei bivi. L’uscita dalla città  di Firenze è  diretta e l’attraversamento della periferia è  ridotto al minimo ed è  valorizzato dal passaggio attraverso interessanti giardini storici. Anche l’ingresso a Prato avviene su sicuri percorsi ciclopedonali alberati. Il percorso lambisce le bellissime ville Medicee nell’area di Careggi-Castello e l’area archeologica etrusca di Quinto, permette la visita di numerose chiese e borghi, superando i torrenti su antichi ponticelli pedonali. Una bellissima strada di campagna fra gli olivi permette di salire alle Cappelle di Settimello, punto più  elevato della tappa con i suoi 190 metri s.l.m, per una visione panoramica della piana evitando ancora l’intenso transito veicolare delle sottostanti strade. Si visitano poi la Pieve e il Castello di Calenzano, si attraversa la bella area agricola di Travalle e, sulla pedecollinare pratese, si resta in quota per un suggestivo passaggio allo storico Cementificio Marchino, monumento di archeologia industriale, da cui vedere un ampio panorama della città di Prato e del suo territorio prima  di entrare nel suo bellissimo quanto poco conosciuto centro storico e poter visitare la città  e rendere omaggio alla Sacra Cintola della Madonna.

2° tappa da Prato a Pistoia km 27,1 alt max 350 m: la tappa ha caratteristiche naturalistiche interessanti e si svolge per lunghi tratti su strade, argini e sentieri non asfaltati. Appena fuori dalle mura di Prato ci immettiamo sull’argine del fiume Bisenzio, recentemente rinaturalizzato e popolato da diverse specie avicole e dalle nutrie. Si sale poi alla collina delle Sacca, dove rimangono i ruderi dell’Ex-Convitto Cicognini e la Villa Carlesi-Fossombroni, per poi discendere a Figline dove si incontra la bella chiesa romanica di San Pietro e l’edicola monumentale di Sant’Anna. Si attraversa poi la particolarissima Area Protetta del Monteferrato, salendo al punto più  elevato della tappa a circa 350 ml s.l.m., da cui si scorge già la cupola di Pistoia. Si prosegue poi in mezzo alla campagna sulla via Baronese, praticamente priva di traffico, fino alla Rocca di Montemurlo. Si attraversa poi il torrente Agna sullo storico ponte in prossimità della villa fortificata di Smilea e dell’Abbazia Longobarda di San Salvatore in Agna e, attraversato il centro di Montale ci immettiamo su di un argine e poi in mezzo ai vivai che ci accompagneranno fino a Pistoia, costeggiando le belle ville pedecollinari fra cui spicca la Villa di Celle che ospita una famosissima collezione di arte contemporanea immersa nel verde.  Superati i resti del ponte romano della Cassia detto delle Sei Arcole, attraverso strade secondarie raggiungiamo direttamente il suggestivo Bastione San Marco delle mura urbane di Pistoia e ci immettiamo nel centro storico toccando l’Abbazia longobarda di San Bartolomeo e, percorrendo la longobarda “Via Domini Regis”, si raggiunge la Cattedrale dov’è conservata fra i suoi tesori, la Reliquia di San Jacopo (Giacomo) pervenuta a Pistoia nel 1145 direttamente da Compostella, il cui culto rese famosa la città  in tutta Europa tanto da essere denominata Minor Santiago, “La Piccola Santiago”.

3° tappa da Pistoia a Pescia km 29,6 alt max 300 m: la tappa è  molto varia e alterna tratti pianeggianti ad antichi percorsi collinari, spesso selciati, che raggiungono interessanti Borghi e Castelli. Usciti dalla città  lungo l’antico percorso della Via Cassia, oggi strada provinciale, la si abbandona appena possibile per salire sul Colle Lucense (ora di Giaccherino) dal quale i pellegrini francigeni (jacquaires) vedevano per la prima volta i campanili e le torri della Piccola Santiago. Si prosegue poi in saliscendi nella bella campagna oltre la Pieve di Groppoli fino al borgo fortificato di Serravalle dalle cui torri si può  apprezzare il percorso che abbiamo fatto da Firenze e buona parte di quello ancora da fare verso Lucca. Scesi a la Gabella si risale la Via di Perticaia per poi costeggiare l’autostrada A11 fino all’argine del torrente Nievole che percorriamo fino quasi alla storica Pieve altomedioevale di San Pietro “in Neure”. Continuiamo poi per attraversare la bellissima zona delle Terme storiche di Montecatini e attraversando il centro cittadino. Si evita poi il traffico della provinciale Lucchese attraversando il Parco di Villa Ankuri e salendo al Castello di Buggiano, il borgo dei giardini e degli agrumi. Si scende poi nuovamente lungo antichi selciati fino al torrente Cessana che attraversiamo su un ponticello medievale per risalire poi in collina verso i borghi fortificati di Stignano, La Costa e Uzzano e le loro belle chiese romaniche. Uzzano, con i suoi 300 ml s.l.m, è il punto più alto della tappa e ci offre un bel panorama su Pescia e l’intera Valdinievole fino a San Miniato. Si scende poi rapidamente su antichi percorsi selciati per raggiungere Pescia con il suo bel centro storico e la sua Cattedrale dove si venera il corpo di Sant’Allucio, ospitaliere dei pellegrini medievali.

4° tappa da Pescia a Lucca km 26,3 pianeggiante alt max 190 m: il percorso nella prima metà è collinare e si snoda prevalentemente su antiche strade selciate, mentre nella seconda è pianeggiante ed attraversa la piana lucchese toccando numerose antiche chiese e manufatti di archeologia industriale. Nel centro di Pescia si imbocca la Via della Fiaba, un bellissimo antico percorso selciato che ci conduce a Collodi e al parco della Villa Garzoni, attraversando una natura ricca di piante esotiche. Visitato il paese di Pinocchio si percorre il crinale di confine con Lucca e si attraversano le colline di Veneri percorrendo un antico selciato fortemente inciso dalle ruote dei carri (probabilmente sulla direttrice della Via Cassia romana che continuava fino a Lucca seguendo l’attuale via Vecchia Pesciatina). Si abbandona la Via Vecchia Pesciatina nei pressi della Colonna Votiva di Santa Gemma, dove cominciano le frequenti intersezioni con la viabilità di scorrimento veloce, per deviare su un percorso parallelo, meno trafficato, che tocca le bellissime chiese di Segromigno in Piano, Lammari, Vico e si immette in Via dell’Acqua Calda, una via che costeggia il canale derivato dal Serchio che le dà il nome, sul quale si affacciano numerosissimi edifici protoindustriali che dall’acqua traevano la forza motrice per le loro attività (mulini, frantoi, cartiere ecc), si raggiunge il fiume Serchio che ci accompagna in prossimità delle mura di Lucca che si attraversano alla Porta San Jacopo, presso la quale sorgeva l’antica chiesa di San Jacopo alla Tomba. Qui l’impetuoso corso dell’Acqua Calda, trovata ancora, dà nome a Via del Fosso ed attraversa tutta la città dopo aver alimentato i fossati esterni alle mura. Lasciamo la Via del Fosso per entrare nella romana Porta San Gervasio e raggiungere la Cattedrale di San Martino per incontrare il “Volto Santo” l’antichissimo crocifisso venerato a Lucca e mèta di pellegrinaggio fino dal periodo longobardo.

5° tappa da Lucca a Pisa km 27,5 disl + 700 m: la Via degli Acquedotti da Lucca a Pisa parte dal Duomo di Lucca per poi dirigersi verso il tempietto-cisterna di San Concordio  dove qui giungeva a cavallo di 459 archi, l’acqua sorgiva dal vicino Monte Pisano con il bellissimo acquedotto del Nottolino; è un rettilineo di circa 5 km sotto gli archi una cosa unica. Poi si sale lungo la Serra Vespaiata (costruzione che riuniva le acque del Rio San Quirico e del Rio di Valle) chiamata “Alle parole d’oro” ed attraversando quest’area ci si porta, inoltrandosi nel bosco, fino alla Gallonzora dove  dall’alto potremo godere del bel panorama. L’itinerario quindi ci porterà a Vorno grazioso paese di fondovalle da sempre legato all’acqua. Lo si supera e si va oltre il Rio di Vorno per poi svoltare di 90° a sx in Via di Cima di Vorno e si segue questa strada per un bel pezzo (seguendo il corso del Rio Vorno); prima della fine si svolta a sx sul sentiero 124 (sempre lungo il Rio Vorno); alla fine il sentiero abbandona il Rio e finisce in un grande bivio (altri sentieri) del Campo della Croce (alt 615 m punto più alto); qui si prosegue nella direzione da cui si è venuti (ora diventa sent 117); dopo il sentiero fa un’ampia curva a dx, supera il rio Foce di Pennecchio e dopo anche il rio Botro di Mirteto si svolta a sx di 90° seguendo quest’ultimo Rio si arriva alla periferia di Asciano; si attraversa sempre nella stessa direzione di provenienza oltrepassando Via delle Sorgenti e ci si immette in Via dei Condotti un lungo rettilineo contrassegnato dalla presenza dei residui e più piccoli archi che costituivano l’acquedotto Mediceo che ci porta alla periferia di Pisa e poi fino al centro da docve sin breve si raggiunge la Torre.

Il Cammino di S Jacopo e la via degli acquedotti in Toscana 2021

 

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