skip to Main Content

Relazione uscita del 13 aprile da Rosta a Torino

Era da qualche anno che intendevamo coprire questa parte della Via Francigena che prima del Covid era rimasta incompiuta in quanto eravamo arrivati fino a Rosta e poi l’anno successivo siamo ripartiti da Torino.

Hanno risposto all’appello un buon numero di consorelle e confratelli oltre a qualche faccia nuova (in tutto eravamo 26). Con la massima comodità il treno da Cuneo ci ha portati fino a Rosta e da lì è iniziato il nostro cammino sulla Via Francigena. In breve abbiamo raggiunto Rivoli salendo al suo grandissimo castello anche se è rimasto incompiuto. La mattinata è bellissima e da lì sopra un grande panorama si apre davanti ai nostri occhi: possiamo notare il rettilineo di C.so Francia, che andremo a percorrere e al fondo sulla collina la bella immagine di Superga. Dopo la foto di rito utilizzando una viuzza stretta scendiamo nel centro storico di Rivoli molto affollato e ben curato. Arrivati all’inizio di C. Francia ci soffermiamo davanti all’obelisco gemello di quello a Torino in P. za Statuto; lì scolpita sulla pietra vi è una ampia spiegazione.

Ora siamo sul viale che fiancheggia il corso; tra l’altro scopriamo essere il più lungo corso rettilineo d’Europa; il sole e l’aria fresca non ci fanno sentire la fatica. Arriviamo così nei pressi del villaggio Leumann raro, esempio di cosa poteva fare un imprenditore illuminato nell’800. Siamo di fronte alla piccola chiesa ora utilizzata dagli ortodossi che sono intenti a preparare per la loro Pasqua che sarebbe stata il giorno dopo oltre ad un battesimo. La loro gentilezza ci induce a fermarci un po’ di più così visitiamo un laboratorio che raccoglie esempi di telai tutti in legno a suo tempo utilizzati nel cotonificio. Ne approfittiamo per consumare il pranzo al sacco.

Più tardi ritemprati ripartiamo di buona lena e passiamo sull’altro lato del corso seguendolo fino a trovare la chiesa della Visitazione che ci consente una sosta meditativa; più avanti siamo nel bellissimo giardino della Villa della Tesoriera con un parco immenso detto il “Giardin del Diau” in quanto si dice che nelle sere nebbiose lo spirito di un cavaliere e del suo destriero vaghino nel giardino. Si riparte e finalmente siamo in P. za Statuto dove ci rechiamo di fronte all’altro obelisco. Ora ci immergiamo nel centro molto affollato di Torino fino alla stazione dopo aver percorso più di 22 km in grande allegria e serenità. Nessuno ha sentito la stanchezza. Un grande grazie a tutti i partecipanti.

Il Priore Giancarlo

Back To Top