skip to Main Content
Quindici i partecipanti al Cammino di Don Bosco svoltosi nei giorni 6, 7 e 8 giugno scorsi sotto la guida esperta del priore Giancarlo Maccario. Piacevole sorpresa per tutti scoprire l’amenità della collina torinese che pochi di noi avevano avuto occasione di percorrere e conoscere.
La prima tappa parte dalla chiesa di Maria Ausiliatrice dove è sita, in Torino, la casa madre dei padri salesiani di Don Bosco. Breve traversata di Torino sino al Po, che seguiamo per alcuni km su una bella sterrata alberata, frequentata da ciclisti e camminatori fino quasi a San Mauro Torinese, dove inizia un sentiero che inerpicandosi per la collina ci porta a Superga tra tornanti lievi ed impennate più ripide. Il tempo ci aiuta perché non fa troppo caldo nella dura salita finale. Visita della basilica, fotografie di gruppo e poi uno sguardo al monumento dedicato alla squadra del Grande Torino che, causa un incidente aereo, qui perì nell’ormai lontano 1949. L’autobus ci attende per trasportarci a Chieri dove pernotteremo per due notti in un gradevole hotel. Dopo il giusto riposo visita della piacevole cittadina, ricca di un bel Duomo gotico e di antichi palazzi e nella quale ceneremo per due sere avendo modo di conoscerla meglio.
La seconda tappa ci porta da Superga ad Arignano e qui abbiamo la sorpresa maggiore: colline dolci puntellate di belle ville e giardini curatissimi, bei casali ristrutturati, sali scendi gradevoli e non faticosi. Siamo nelle località più ambite dai Torinesi, a due passi dalla rumorosa e vivace città e nello stesso tempo lontanissimi dai suoi rumori e dal suo traffico. Tocchiamo borghi deliziosi, tranquilli e puliti come Baldissero, Montaldo, Marentino, ognuno con il suo bel castello, il piazzale panoramico sulla pianura sottostante, le case pulite, il tutto assai gradevole alla vista. Anche il lago di Arignano, cui giungiamo verso il finale della nostra tappa contribuisce a creare atmosfera con le sue acque limpide.
Nella successiva tappa il paesaggio muta: dalle colline dolci dei dintorni di Torino entriamo in un ambiente meno urbanizzato; colline lavorate, vigneti; stiamo passando dal Torinese all’Astigiano ed il paesaggio appare diversamente domestico, caratterizzato meglio dai campi e dal lavoro dell’uomo. Una sosta alla cascina Moglia, dove Don Bosco bambino lavorò per circa tre anni. E’ un bel cascinale perfettamente restaurato che ha mantenuto le sue caratteristiche settecentesche e che oggi è sede di un’associazione salesiana, che qui si ritrova periodicamente per occuparsi delle missioni all’estero. Abbiamo la fortuna di poterla visitare perché mentre ci accingiamo a proseguire il cammino arrivano i custodi che gentilmente la aprono e quindi possiamo visitarla ampiamente nei vari piani: curiosa è la cameretta di don Bosco. Poi si prosegue per campi pianeggianti e salendo e scendendo per lievi colline giungiamo a Colle Don Bosco dove si erge la grande basilica dedicata al santo nel suo luogo natale. Qui tra foto, visita della chiesa e sosta di riposo terminiamo il nostro cammino con l’ultimo timbro sulla credenziale.
Qualche dato tecnico: nei 3 giorni abbiamo percorso 60 km con un dislivello positivo totale di 1230 m. E’ stata una bella escursione solitaria (nel senso che non abbiamo trovato nessun pellegrino o camminatore nel nostro itinerario) ma il gruppo, subito affiatato, ha camminato allegramente e lietamente in un’atmosfera di autentica e simpatica amicizia.
Il Rettore A. Vertamy
Back To Top